Il mese di novembre è tutto dedicato alla working class. Romanzi, fumetti e film che raccontano il mondo del lavoro visto dall’interno, in tutte le sue sfaccettature.
Fu il XVIII secolo con la Rivoluzione industriale a vedere la nascita della moderna classe operaia, ma si dovette aspettare fino alla seconda metà dell’Ottocento affinché i lavoratori acquisissero una vera coscienza di classe. E fu proprio allora che la letteratura iniziò ad occuparsene da vicino. Una tematica che si è fatta sempre più pressante, percorrendo tutto il Novecento, quando la stessa working class ha iniziato - soprattutto in Inghilterra - a raccontare il proprio mondo. Dalle lotte sindacali e i grandi scioperi degli anni ‘60 e ’70, alle proteste contro il neoliberismo imperante degli anni ‘80, dalle morti sul lavoro, fino alla condizione di precariato e sfruttamento in cui si trovano ancora oggi tanti lavoratori, sono questi gli argomenti che caratterizzano questo genere di letteratura nella contemporaneità.
Iniziamo il nostro viaggio con Charles Dickens che in Tempi difficili, ispirato dalle osservazioni fatte dall'autore sulle condizioni di vita operaie e gli scioperi scoppiati nella cittadina di Preston (in quegli anni già al centro del resoconto di Engels sulla condizione dei lavoratori), prende di mira i meccanismi utilitaristici e basati sul profitto della società industriale dell’epoca.
Proseguiamo con Bernard Malamud che ne Il commesso, ambientato nella Brooklyn degli anni ‘50, ci racconta la storia di Morris Bober, un umile commerciante ebreo che dà lavoro a Frank Alpine, ladruncolo di origini italiane che ha una relazione con sua figlia Helen ed è deciso a riscattarsi per diventare un uomo degno di stima.
Anthony Cartwright in Come ho ucciso Margaret Thatcher ci porta a Midlands negli anni Ottanta. Qui incontriamo Sean un bambino di nove anni cresciuto in una famiglia della classe operaria di tradizione laburista, che vede le fabbriche chiuse e la vita della sua cittadina stravolta a causa delle politiche di Margaret Thatcher.
Con 108 metri di Antonio Prunetti ci immergiamo nel nostro tempo: un vecchio cuoco tossico, uno stasatore di cessi innamorato della lirica e un anziano attore shakespeariano condividono vita, avventure e lavoro (malpagato, sporco, precario) con un giovane italiano emigrato in Inghilterra.
Concludiamo con Silvia Giagnoni che ci racconta le vicissitudini dei lavoratori della GKN a partire da quel fatidico luglio 2021, quando si videro licenziati via e-mail e senza alcun preavviso. Da allora gli operai e la comunità si sono sostenuti, scavalcando i cancelli e dando avvio all'assemblea permanente più lunga della storia sindacale italiana. Portano la storia della loro incredibile vertenza in giro per l'Italia e l'Europa, partecipano a lotte, studiano, organizzano festival letterari, ma soprattutto elaborano piani di riconversione industriale per riprendersi il lavoro e ridare vita alla loro Fabbrica.
Questo è solo un piccolo assaggio, ti aspettiamo in Hall con tanti libri e film dedicati alla working class!
Quando andiamo noi operai in TV cala l’ascolto.
Manca la suspence. Lo sanno tutti che alla fine lo prendiamo nel di dietro.
Altan
Ultimo aggiornamento: 31/10/2024