Ultimo aggiornamento: 05/11/2021
Ideatore del "Premio letterario Prato" e rappresentante di diverse case editrici, il letterato Lemno Vannini nacque a Prato il 20 agosto 1921.
Alla sua scomparsa avvenuta l'8 agosto 2000, la Lazzerini fu prescelta dai familiari come depositaria della sua biblioteca personale, acquisita formalmente il 10 gennaio 2001.
Autodidatta e di formazione antifascista, Vannini si iscrisse ancora ragazzo al Partito comunista combattente e aderì attivamente alla Resistenza, organizzando a Prato lo sciopero generale del marzo 1944 e la formazione di gruppi partigiani.
Dopo la guerra si dedicò con passione alla letteratura e divenne rappresentante di varie case editrici, in particolare della Einaudi.
Nel 1947 ideò il "Premio letterario Prato" di cui fu segretario e giurato per quasi trent'anni, dalla prima edizione fino alla ventottesima nel 1976.
In virtù di questo suo ruolo intrattenne carteggi con molti giurati, tra i maggiori esponenti della nostra letteratura: Franco Antonicelli, Sibilla Aleramo, Corrado Alvaro, Italo Calvino, Emilio Cecchi, Eugenio Montale, Alberto Moravia, Salvatore Quasimodo, Elio Vittorini.
Del Fondo fa parte innanzitutto l’Archivio Vannini, costituito da 14 fascicoli per un totale di 1.077 documenti quasi tutti originali, i cui nuclei più significativi sono relativi proprio al “Premio letterario Prato”:
A questo si aggiunge il Fondo librario che comprende 1.089 titoli, per un totale di 1.152 volumi. Si tratta per lo più di copie di libri stampati da case editrici di cui Vannini è stato rappresentante tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta: Edizioni di Comunità, Frassinelli, Adelphi, Vallecchi, Lerici, Einaudi e Feltrinelli.
Ultimo aggiornamento: 05/11/2021