Ultimo aggiornamento: 02/09/2021
Composto da circa 8 mila volumi cronologicamente compresi tra il 1500 e il 1834, il Fondo Lazzerini costituisce il cuore storico della Biblioteca.
Fu donato dal Monsignor Alessandro Lazzerini, ecclesiastico romano di origini pratesi che alla morte volle rendere omaggio alla città di Prato con la donazione della sua biblioteca privata affinché fosse aperta al pubblico.
Monsignor Lazzerini curò la raccolta con grande passione, seguendo i propri interessi di studio, i propri gusti letterari, le proprie curiosità.
Le opere giuridiche costituiscono la parte più consistente del fondo con un’attenzione particolare ai tribunali ecclesiastici (Lazzerini fu professore di diritto pubblico). Anche le materie storiche sono discretamente rappresentate e buona è la raccolta dei classici latini e greci con molte cinquecentine, tra cui alcune aldine, ed edizioni dei secoli successivi.
Per la letteratura italiana si trovano varie edizioni dei classici più noti, Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Tasso, mentre hanno poco rilievo la letteratura ottocentesca e le arti. Tra i libri del '700 spiccano alcune vaste storie universali ed alcune delle monumentali opere del Muratori.
Il Fondo, pur essendo di modeste dimensioni con un’inclinazione sui temi di interesse del Monsignor Lazzerini, idealmente ha già in sé un accenno a quella che sarà l’anima interculturale della nuova Biblioteca Lazzerini: sono presenti nella raccolta alcuni libri di viaggio che descrivono il Medio e l’Estremo Oriente e un libro del 1610 bilingue in latino e arabo. Il libro fu stampato a Roma dalla Tipografia Medicea grazie anche all'interesse di Papa Paolo V sotto il cui pontificato fu incentivato lo studio delle lingue orientali (bolla Apostolicae servitutis onere del 31 luglio 1610).
Le uniche notizie biografiche su Monsignor Lazzerini si trovano nella Bibliografia pratese di Cesare Guasti.
Alessandro Lazzerini nacque a Roma da famiglia pratese nel 1765. Conseguì la laurea in scienze ecclesiastiche e iniziò subito una carriera che lo portò a ricoprire incarichi di rilievo nell'ambito della Curia romana: canonico e poi priore della basilica di S.Maria in Trastevere nel 1793, cerimoniere del papa nel '96, consultore della congregazione dell'Indice nel 1816, prelato domestico e poi protonotario nel '34.
Fu professore di diritto pubblico, socio dell'Arcadia e di altre accademie, bibliotecario della Corsiniana. Morì, settantenne, nel 1836 e volle essere sepolto in S. Maria in Trastevere, dove ha un busto e un'epigrafe.
Scrisse varie opere, in parte inedite, sul diritto pubblico e su argomenti devozionali, cariche di erudizione, che secondo la testimonianza di un prelato suo amico riportata dal Guasti, "ritraevano maravigliosamente il suo modo di conversare officioso e grave".
Della sua biblioteca privata, in buona misura specchio del personaggio, fece dono con legato testamentario "alla patria de' suoi". Col nome di Fondo Lazzerini costituisce il primo nucleo librario della Biblioteca comunale.
Ultimo aggiornamento: 02/09/2021